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Una soluzione: libertà di movimento per gli immigrati

Una soluzione: libertà di movimento per gli immigrati
Dicembre 24
21:37 2015

Una campagna internazionale di organizzazioni europee della rete Anarkismo

Negli ultimi anni, la xenofobia, il razzismo e le paure suscitate dalle conseguenze economiche delle migrazioni sono riusciti a dominare i dibattiti politici in molti paesi europei.

L’immigrazione è un effetto inevitabile della politica economica e militare condotta dagli Stati europei. Gli effetti convenuti per prevenirla risultano dal razzismo e della riluttanza ad affrontare le proprie conseguenze domestiche.

La risposta da parte dei propagatori e dirigenti della globalizzazione è stata di adottare una serie di misure che effettivamente prevengono la migrazione. L’Europa ha adottato strutture comuni sull’immigrazione, ha firmato trattati che regolano i diritti dei rifugiati, e ha rafforzato i controlli dell’immigrazione alle frontiere Europee. L’assunto di base è che queste persone devono essere tenute fuori. Nel processo di limitare l’immigrazione, i paesi europei hanno violato convenzioni internazionali sui diritti umani.

Il capitalismo necessita di lavoro precario, e la precarietà che circonda gli immigrati illegali ha portato questi lavoratori ad accettare lavori servili, aumentando così la manodopera clandestina, in condizioni di gran lunga inferiori a quelli della classe operaia più ampia. Questo serve anche ad abbattere gli stipendi e deteriorare le condizioni di lavoro a tutto campo. I capitalisti sono effettivamente riusciti a utilizzare le politiche sulle migrazioni per ottenere delle forze di lavoro a basso costo.

Inoltre tutto, gli Stati europei hanno adottato politiche che limitano fortemente i diritti dei migranti. L’utilizzo della detenzione è diffusa, e viene ad incidere su persone che non hanno uno stato legale definito, o alle quali vengono negate applicazioni, e vengono detenuti per periodi estesi. In sostanza, il quadro giuridico sulla migrazione criminalizza i migranti. Più drammaticamente, la detenzione e la persecuzione dei migranti in Europa sta causando immense sofferenze e favorendo la crescita di una sottoclasse di “non cittadini”.

La stessa Unione europea è particolarmente impegnata nella chiusura delle frontiere, attraverso programmi come L’Aia, e Frontex, l’agenzia ad hoc dell’Unione Europea, il cui lavoro è interamente basato sul concetto che i migranti e l’immigrazione sono di per sé problematici. Questa agenzia dirige una forza europea di polizia di frontiera che effettua operazioni repressive (come arresti e deportazioni collettive) prive di controllo.

Come socialisti libertari contrari allo sfruttamento di classe, e contrari allo Stato, è importante sviluppare un’analisi approfondita di questi problemi, e trovare mezzi efficaci per combattere la crescita della xenofobia, le politiche repressive di Stato relativi ai migranti, ed il trattamento disumano dei rifugiati. Inoltre, dobbiamo cercare di mettere in relazione queste battaglie per la lotta di classe più ampia in Europa, in modo da rafforzare la corrente internazionalista nelle organizzazioni della classe operaia.

Come organizzazioni comuniste-anarchiche sosteniamo:

  • La libertà di movimento e diritti uguali per tutti, con particolare attenzione alle donne;
  • Il diritto per tutti di vivere e lavorare nel paese di propria scelta, con la propria famiglia;
  • La fine degli arresti arbitrari;
  • La chiusura di tutti i centri di detenzione;
  • La fine delle espulsioni;
  • La regolarizzazione di tutti gli immigrati illegali;
  • L’abrogazione di tutte le direttive europee ed i loro vari accordi.

 

Alternative Libertaire (Francia)
Workers Solidarity Movement (Irlanda)
Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)
Motmakt (Norvegia)
Organisation Socialiste Libertaire (Svizzera)

26 luglio 2010

 

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