3 febbraio 2018 Genova antifascista
Oltre 5ooo persone hanno partecipato, sabato scorso, alla manifestazione convocata dall’assemblea antifascista cittadina in seguito al recente accoltellamento di un compagno da parte di soggetti di Casa Pound. La mancata adesione di Pd, Anpi e Cgil (molti iscritti e militanti erano comunque presenti) non ha quindi influito sulla partecipazione, che resta il dato più rimarchevole della giornata. Il corteo, partito da piazza De Ferrari, ha toccato le vie dove, negli ultimi tempi, i neofascisti genovesi hanno aperto le loro sedi, ma solo nei pressi della simbolica piazza Alimonda si sono verificati alcuni incidenti non rilevanti (lancio di oggetti) per la vicinanza con la sede di Casa Pound, ultrablindata. Una esigua parte di manifestanti ha poi danneggiato vetrine di banche e di esercizi commerciali, mentre il grosso del corteo proseguiva verso la destinazione finale. Un fatto molto spiacevole si è verificato all’altezza di piazza della Vittoria dove un ragazzo, presentatosi in corteo indossando una giacca mimetica ed una bandiera italiana, scambiato per un provocatore, è stato aggredito da alcune persone ed è stato trasportato in pronto soccorso, solo dopo si è saputo essere un disabile psichico. Il servizio d’ordine allestito e organizzato dall’assemblea ha cercato comunque di gestire la situazione riuscendo ad isolare in coda quelle individualità ritenute più ‘estreme’.
Rimane comunque la forte risposta di una collettività che, anche in assenza di istituzioni formali, autorganizzata ha risposto positivamente, in maniera compatta e sostanzialmente pacifica. I fatti di Macerata ci danno ragione sulla necessità di un grande spiegamento di forze antifasciste a contrastare una fase storica pericolosa che ha fatto riemergere sentimenti alquanto discutibili tesi ad esaltare l’italianità ad ogni costo e contro chiunque cerchi di abbattere muri anziché erigerli. Nella giornata del 5 febbraio, sono apparsi degli individui su una scalinata nota di Roma, con uno striscione esaltante la figura di Luca Traini, colui che travestitosi da giustiziere ha seminato il panico nelle vie di Macerata sparando all’impazzata in direzione di persone di colore, sicuramente senza distinguerne nemmeno la nazionalità ma volendo colpire il colore della pelle che per lui, nella sua ignoranza che è purtroppo di tanti, rappresenta la criminalità. Molta gente sembra ignorare la realtà, ovvero che la criminalità non ha affatto colore e nazionalità ma si sviluppa laddove manca l’informazione e cresce una rabbia fomentata da dei media totalmente asserviti ad un certo potere. Riteniamo evidente, a monte, un disegno pericoloso che se non cancellato immediatamente porterà a conseguenze ancora più gravi. Gravissima è già, da parte di molti, il sentirsi legittimati nel mettere in campo azioni xenofobe che incitano all’odio e alla violenza. E’ fondamentale più che mai muovere quelle genti, spesso silenziose rispetto al frastuono creato da tal popolino, che fino ad oggi erano sicuri di uno stato di cose che MAI avrebbe risvegliato certe ideologie. Sabato 10 febbraio si terranno in tutta italia vari presidi e manifestazioni contro il vile gesto di Luca Traini e contro l’emergere di una certa ideologia, Genova che ha già risposto mettendo in campo una grandiosa onda umana il 3 febbraio scorso, ha dimostrato la presenza e la volontà necessarie a sopprimere da subito quelle voci che vorrebbero alzarsi sulle altre, Genova grida no pasaran!
Alternativa Libertaria/fdca – Sez. Nino Malara