la legittima collera delle donne in giallo
Dall’inizio del movimento dei giubbotti gialli, le donne sono al centro dell’azione. Più fortemente colpite dalla precarietà, portano affermazioni di trasformazione sociale. Eppure il sessismo non è assente dal movimento, e degli eventi non misti sono stati organizzati da gennaio.
Le prime vittime della precarietà
Noi, le donne, siamo le più colpite dalla precarietà: le donne rappresentano il 52,1% della popolazione povera (secondo l’osservatorio della disuguaglianza). Le donne si vedono imporre un lavoro part-time, sono pagate meno degli uomini (il 34,4% in meno a parità di qualifiche) e assumono spesso maggiori responsabilità familiari (in media le donne dedicano 1 ora e mezza al giorno a prendersi cura delle faccende domestiche).
Le donne al centro della lotta
Il movimento dei Gilet gialli ha permesso alle donne di lottare, di esprimere collettivamente la propria rabbia. Donne lavoratrici, donne disoccupate, operaie, commercianti. … Noi donne precarie, ci siamo unite alle rotonde, ci siamo incontrate e raccontate e abbiamo ripreso conoscenza della nostra classe sociale. Tre mesi dopo la nascita dei Gilet gialli le donne sono sempre presenti e animano il movimento. Dall’inizio dell’anno sono anche le promotrici di eventi separati e nei Gilet gialli! Eppure, nei Gilet gialli come ovunque nella società francese, è difficile passare una giornata senza ascoltare osservazioni o insulti sessisti (“troia”, “Puttana”, “Io non sono una donna / ragazza …”). Tutte queste parole ci ricordano che nel 2018 una donna vale sempre meno di un uomo.
Giubbotti gialli e femminismo
Dopo tre mesi di lotta, siamo ancora arrabbiate. Non accetteremo più queste misure che interessano solo i ricchi e i capi. Combattiamo contro la riforma dei sussidi per la disoccupazione che attacca le più precarie di noi! Abbiamo diritto a una pensione dignitosa! Reclamiamo la giustizia sociale! Ma non indietreggeremo. Vogliamo che le cose cambino anche per noi donne, per vivere finalmente in un mondo più giusto.
Liberiamoci dalla dominazione maschile!
Siamo donne, siamo orgogliosi, siamo femministe, siamo arrabbiate!
Volantino femminista di Alternative Libertaire, 18 gennaio 2018