Liberiamoci dal fascismo
Liberiamoci dal capitalismo
Non crediamo che la storia si possa ripetere come una fotocopia, però da essa provengono esperienze e insegnamenti utili a comprendere il presente.
Il fascismo è stato una necessità storica del capitalismo per fronteggiare la marea montante delle classi oppresse che non si limitava a chiedere miglioramenti saltuari, ma desiderava un cambiamento rivoluzionario. Alla violenza istituzionale, esercitata con gli strumenti tradizionali (esercito, polizia, magistratura) fu affiancata una violenza politica che in breve s’impadronì dello Stato e schiacciò la società sotto il tallone di ferro della dittatura.
Oggi non siamo di fronte ad una minaccia rivoluzionaria, ma il sistema è spaccato e la sua componente più retriva rispolvera il fascismo, il razzismo, l’integralismo cattolico, il sovranismo, per imporre l’ordine padronale e la precarizzazione del lavoro e della vita.
Anni di attacco liberista alle condizioni di sussistenza della popolazione, di svendita e tradimento delle sue maggiori conquiste, hanno finito per sfiancarla, l’hanno disorientata e spinta con le spalle al muro, al punto da predisporla ad accettare false soluzioni all’impoverimento crescente, alla perdita di fiducia nei partiti ma soprattutto in se stessa.
Queste false soluzioni oggi sono propinate da un governo composto da due forze complementari: Lega e Movimento 5 Stelle, che fanno dell’odio verso gli immigrati, i rom, i più deboli il loro cavallo di battaglia, sbandierando provvedimenti populisti rivelatisi solo propaganda e aria fritta. E’ un governo che fomenta la guerra fra poveri, difende le grandi banche, gli interessi del militarismo nazionale e internazionale, la secolare oppressione della donna, i signori del cemento e della devastazione ambientale e, la cui politica, in quanto a corruzione, furto, demagogia, non si discosta da quella dei precedenti governi. Non esistono partiti “vergini” neanche fra quelli all’opposizione del governo Conte: sono tutti complici del capitale, nemici di quel popolo in nome di cui parlano.
Con la Legge Sicurezza, il governo smantella il sistema di accoglienza verso gli immigrati e si prepara a una forte repressione delle lotte sociali (dai pastori sardi ai lavoratori della logistica e dei trasporti, dagli operai delle fabbriche ai precari, ai movimenti territoriali), oltre a intervenire pesantemente contro chi occupa case e spazi abbandonati al degrado.
A supportare questa politica reazionaria ecco il neofascismo odierno, debitamente foraggiato da centrali internazionali e da cartelli locali; esso funge da forza di sfondamento sia sul piano ideologico che sul terreno pratico: nei quartieri aizza la gente contro i più deboli, s’insinua tra le tifoserie sportive, promuove iniziative “sociali” per accattivarsi simpatie da utilizzare come consenso a pratiche aggressive, maschiliste, razziste, e per far da supporto alle politiche governative di restaurazione dell’ordine dei padroni e del capitale nella società.
Stiamo assistendo ad un accerchiamento a tenaglia di ogni fermento progressista, libertario, internazionalista, di ogni pratica di rivendicazione di diritti, di ogni spazio di resistenza. La vicenda dei cinque studenti catanesi arrestati è sintomatica di quanto avviene: manette facili per gli antifascisti, impunità per i fascisti.
Noi anarchici crediamo che la cloaca da cui fuoriescono fascismo, populismo, sovranismo e razzismo può essere murata; ogni sincero antifascista deve fare la sua parte, metterci la faccia, alzare la voce, lavorare a costruire una resistenza quotidiana ai soprusi, al patriarcato, alle menzogne della propaganda di regime. Ma soprattutto riteniamo che la lotta al fascismo per essere coerente deve essere anche lotta contro il capitalismo, lo Stato e il principio di Autorità, da sempre incubatori di tutti i fascismi.
Assemblea Anarchica Palermitana
Federazione Anarchica Siciliana