Alternativa Libertaria_FdCA

Dicembre 27
16:19 2015

Analisi logica delle illogicità di Lega Nord ( e dei fascisti in genere…)

Fano, sabato 24 gennaio 2015. Ma potrebbe essere un giorno qualunque in una qualunque città italiana. La Lega Nord diffonde comunicati e prepara  sit-in contro la presenza di alcune persone richiedenti asilo politico in Italia, ospitate per due soldi presso un albergo locale. Il sit-in parla di “clandestini” presentandoli come fossero lussuosamente ospitati a spese dello Stato italiano.

FALSO: i rifugiati non sono clandestini ma hanno fatto richiesta di asilo. Le spese non le paga lo Stato ma la UE che ha destinato all’Italia decine di milioni di euro (solo 10,8 milioni per il 2011-2013) per le Politiche e sistemi di asilo (Decisione 573/2007). Descrivere queste persone come “clandestine” (ricordiamoci che in questo paese l’immigrazione clandestina è un crimine, anche se secondo noi la libera circolazione di ogni individuo è un diritto inalienabile), significa diffamarle, soprattutto se, come fa Lega Nord, si fa cenno poi ai “furti” compiuti da stranieri, fenomeno che non c’entra nulla coi rifugiati!

UNA FALSITA’: tanto è vero che la stessa Lega poi, accennando al trattato di Schengen, rende implicito il fatto che la maggior parte delle persone che compiono furti negli appartamenti hanno un regolare documento di identità EUROPEO. Il problema è quindi territoriale e non c’entra l’immigrazione da paesi extra europei. Immigrazione che non è “senza regole e senza limiti”, ma regolato proprio dalla loro Bossi-Fini, e con un flusso in discesa del 12,3%. Negli stessi testi inerenti i “clandestini” inesistenti contro cui la Lega protesta a Fano si accenna poi alla solidarietà con i vignettisti uccisi a Parigi, si cerca quindi di usare il tragico fatto per addossare ai profughi una presunta appartenenza al radicalismo islamico.

FALSO: guardiamo allora i paesi di origine di questi ospiti, Bangladesh, Etiopia, Gambia, Nigeria, paesi dei quali solo uno è a maggioranza islamica, e dai quali si fugge proprio perché avversi al regime politico, l’Etiopia è a maggioranza cristiana, in Nigeria si fugge da Boko Haram. Cosa c’entra l’ISIS? Assolutamente niente. L’uso della solidarietà a Charlie Hebdo è quindi strumentale. Quelle persone hanno perso la vita, ricordiamolo, per mano di due cittadini francesi, nati in Francia, non per mano di clandestini. Sempre che per la Lega Nord  le persone con lontane origini razziali differenti dalla loro debbano per sempre portarsi addosso un marchio: e questo è razzismo e basta. Non lo diciamo solamente noi, lo dicono le tante associazioni e persone che si occupano di povertà e solidarietà sociale che in questi giorni hanno criticato duramente le illazioni di Lega nord.

E poi arriva Oriana Fallaci, fatta resuscitare da Lega Nord  in questo sit-in con letture dei suoi ultimi testi, quelli scritti dopo il suo ritiro a New York, tra il 1990 e il 2006, anno della sua morte. Fallaci vagheggiava di un complotto islamico per conquistare il mondo dal suo appartamento, nel quale viveva reclusa. Dopo l’attentato di Bin Laden del 2001 poi scrisse testi durissimi contro l’Islam, confondendo l’uso politico dell’islamismo radicale con l’islam in generale. Un bell’esempio di lucidità riproporla oggi, nel momento in cui tutte le associazioni di musulmani in Europa si schierano contro la violenza.

ULTIMA FALSITA’, la guerra tra poveri… le colpe dei tagli alla sanità sarebbero non delle Regioni ma dei profughi, il fatto che non ci siano aiuti ai disoccupati sarebbe colpa non di Renzi ma degli immigrati. Eppure sappiamo anche che a lucrare nella maniera più spudorata coi fondi europei sull’accoglienza è stata una lobby condotta dal fasci-mafioso Carminati, è stato un gruppo di persone che proprio coi suoi amici in Parlamento poi tuonava contro gli immigrati. Che differenza c’è quindi tra noi nati in Italia e i profughi che fuggono dai loro Paesi o gli immigrati che cercano lavoro qua? Nessuna, siamo comunque usati da chi vuole lucrare sulla nostra pelle e sul nostro lavoro, e proprio per questo che non dobbiamo dividerci, ma unirci.

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