Alternativa Libertaria_FdCA

Coordination des Groupes Anarchistes

Contro il capitalismo nazionale o liberale, una sola voce : le lotte sociali !nilepennimacronLittle

Non hanno nessuna legittimazione per governarci

Alla vigilia del secondo turno delle elezioni presidenziali, sappiamo che, come previsto, dalle urne verrà comunque fuori il peggio. Da un lato, Macron, campione del capitalismo liberale, autore della legge che porta il suo nome e che ha ispirato la Loi Travail. Ha  iniziato a saccheggiare in gran parte il codice del lavoro, il risultato di 150 anni di lotte sindacali e vuole finire l’opera col “liberare il lavoro” per sfruttarci sempre più. Dall’altro, Marine Le Pen, candidata di estrema destra, sostenitrice di un capitalismo nazionale sinonimo di tutto il declino sociale, di razzismo e di xenofobia, ostile verso i diritti delle donne e delle persone LGBT, insomma un draconiano regime fascista.
Questa non-scelta dimostra che dobbiamo cambiare sguardo, se non vogliamo continuare nella peggiore delle chine: le elezioni non sono un veicolo per il cambiamento (emancipazione), non sono un ostacolo al fascismo. I risultati elettorali del FN degli ultimi 15 anni lo dimostrano: dal voto del 2002 non si è fermata la sua avanzata. I politici liberali e socio-liberali (Hollande, Macron), non fanno che aumentare le disuguaglianze, seminare maggiore povertà, banalizzare il razzismo, puntare sulle politiche securitarie. Fanno da culla al FN.
Votare Macron per evitare che Le Pen vada al potere, vuol dire legittimare le politiche liberiste che si abbatterano su di noi o al meglio ritardarne l’avvento … Qualunque sia l’esito delle elezioni, dobbiamo metterci in una dinamica di lotta, essere convinti che il vincitore non avrà nessuna legittimazione per governarci e che solo le nostre lotte sociali ci pemetteranno di resistere.


Scegliere le lotte sociali, rafforzare il movimento sindacale, indire lo Sciopero ..!

Fin dal Primo Maggio, occorre scendere massicciamente in piazza per affermare una solidarietà internazionale di classe, al contrario di discorsi nazionalisti o patriottici, ma per gettare le basi del nostro progetto è necessaria la resistenza che verrà.
Invece di sprecare le nostre energie per sostenere questo o quel politico, riteniamo che sia urgente che ci dedichiamo a rafforzare le nostre organizzazioni di resistenza di classe, in primo luogo le organizzazioni del lavoro e le lotte collettive. Sappiamo che questo richiede uno sforzo e che è più facile aspettarsi promesse politiche di facili vittorie, ma queste non faranno altro che creare le condizioni per le nostre sconfitte …


Organizzarsi per lotte più efficaci e per cambiare la società

Finché ci sarà il capitalismo, ci saranno la crisi e la minaccia fascista. Chiedere allo Stato di regolare la “follia” del capitalismo  è cosa illusoria. Lo Stato è per sua natura fondato sulla tutela degli interessi del capitale e sul controllo del potere da parte di una minoranza.
Noi anarchici siamo portatori e portatrici di un progetto di società molto diversa: il comunismo libertario. Vogliamo un’economia socializzata ed egualitaria gestita direttamente dai lavoratori e dalle lavoratrici, con strutture basate sulla democrazia diretta per consentire la partecipazione di tutt*, con mandati revocabili per evitare che si ripristino i privilegi, fondata sul federalismo e per la costruzione di grandi progetti. Ora, nelle lotte, impariamo a decidere e ad autogestirci nel condurre le manifestazioni di oggi per realizzare domani l’autogestione della società.

28 aprile 2017,
les Relations Extérieures de la CGA

(traduzione a cura di AL/fdca-Ufficio Relazioni Internazionali)

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