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Grecia: gli anarchici rivitalizzano servizi abbandonati da un governo fallito

Indymedia Barcelona

Può sembrare paradossale, ma in Grecia gli anarchici si stanno organizzando come mai prima.

Sette anni di politiche di austerità e la  recente crisi dei rifugiati hanno sottratto al  governo ulteriori risorse, lasciandone sempre meno per la spesa sociale. Molti hanno perso la fiducia. Alcuni, che non avevano mai nutrito alcuna fiducia, stanno prendendo le questioni nelle proprie mani, di fronte al disgusto che provocano le politiche delle autorità.

Tasos Sagris, un militante anarchico di  45 anni del gruppo anarchico Void Network e del teatro autogestito Embros, è stato in prima linea nella ripresa di un attivismo sociale che sta efficacemente riempiendo i vuoti lasciati da governo.

“Le persone si fidano di noi perché noi non le trattiamo come clienti o come  elettori”, dice Sagris. “Ogni fallimento del sistema dimostra che le idee degli anarchici hanno un loro fondamento”


“La gente si fida di noi perchè non li trattiamo come clienti o come elettori”, dice Tasos Sagris, militante del gruppo anarchico greco Void Network e del teatro “autoorganizzato” Embros.

Oggi, queste idee non vengono più  associate solo al caos e alla demolizione delle istituzioni e della società -peraltro già in buona parte destrutturata dalla lunga e terribile crisi del paese- ma anche al mutuo appoggio senza intermediazioni ed all’azione sociale nelle città.

Tuttavia, il movimento anarchico greco continua a rimanere irregolare, con alcune componenti che sottolineano la necessità di un attivismo sociale ed altre che voglione dare priorità alla lotta contro l’autorità con atti di vandalismo e con le battaglie contro la polizia nelle strade. Alcuni cercano una sintesi fra le due posizioni.

Qualunque sia il mezzo, dal 2008 decine di centri sociali autogestiti si sono diffusi in Grecia, finanziati da donazioni private e dai ricavi di concerti regolarmente programmati, dalle mostre e dal servizio bar, la maggior parte dei quali sono aperti al pubblico. Attualmente ce ne sono circa 250 in tutto il paese.

Alcuni attivisti si sono concentrati sulla distribuzione di cibo e medicine, mentre aumenta la povertà e la carenza dei servizi pubblici.

Negli ultimi mesi, gli anarchici e i gruppi di sinistra hanno posto particolare enfasi sugli alloggi per i rifugiati che hanno inondato la Grecia nel 2015 e sono stati bloccati nel Paese da quando l’Unione Europea e
le nazioni balcaniche hanno chiuso i loro confini. Circa 3.000 di questi rifugiati vivono ora in 15 edifici, in precedenza abbandonati, che sono stati occupati dagli anarchici della capitale.


Un gruppo di persone nella cucina di una vecchia scuola.

Il recente  sviluppo di questa azione sociale nelle città da parte degli anarchici è solo l’ultimo capitolo della lunga storia del movimento anarchico in Grecia.

Gli anarchici hanno svolto un ruolo attivo nelle rivolte studentesche che hanno contribuito a rovesciare la dittatura in Grecia a metà degli anni ’70, tra cui occorre ricordare la ribellione al Politecnico di Atene nel mese di novembre del 1973, schiacciata dalle autorità con la polizia e i carri armati, causando diversi morti.

A partire dalla fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, gli anarchici si sono uniti a gruppi di sinistra in alcune occupazioni delle università greche per promuovere il loro pensiero e stile di vita; molti di questi spazi occupati esistono ancora oggi, e alcuni sono usati  come basi per fabbricare le bombe incendiarie lanciate contro la polizia durante le proteste di strada.

Nel corso degli anni, gli anarchici si sono anche impegnati nella contrapposizione alla riforma dell’istruzione “neoliberista” o nella campagna contro i giochi olimpici del 2004 ad Atene.

Il movimento è ancora tollerato da gran parte dell’opinione pubblica, che riflette una profonda sfiducia dei greci verso le autorità, resasi ancora più profonda in questi ultimi anni a causa delle misure di austerità imposte dai creditori internazionali per un paese devastato dal debito .

Ad Atene, l’epicentro degli anarchici è ancora il quartiere bohemien di Exarchia, dove l’uccisione di un adolescente da parte di un poliziotto nel 2008 accese due settimane di disordini, contribuendo a rivitalizzare il movimento nonchè a dare vita a vari gruppi di guerriglieri che hanno portato ad una recrudescenza del terrorismo interno in Grecia.

La polizia e le autorità si muovono con cautela nella zona.

La polizia ha recentemente attaccato alcuni edifici illegalmente occupati da anarchici, chiamati “squatters” sia ad Atene, che nella parte settentrionale di Salonicco e nell’isola di Lesbo, la porta per centinaia di migliaia di immigrati negli ultimi due anni . Tuttavia, le autorità hanno arrestato l’offensiva ben prima che si giungesse  all’annientamento totale degli spazi occupati, cosa difficile da sostenere per il partito di sinistra Syriza del Primo Ministro Alexis Tsipras.

In un’intervista, il ministro dell’Ordine pubblico Nikos Toskas detto che i  raid della polizia sono “sistematici” e vengono fatti  “dove sono necessari.”

A sua volta, il sindaco di Atene, Giorgos Kaminis, condanna gli abusivi, affermando che mettono in pericolo “la qualità della vita dei rifugiati.”

“Nessuno sa chi li controlla e in quali condizioni vivono le persone “, ha detto rispondendo alle domande dei reporter.

Gli anarchici dicono che i loro Squat sono un’alternativa umana ai campi di stato ora riempiti con oltre 60.000 migranti e richiedenti asilo. Gruppi per i diritti umani hanno ampiamente condannato i campi come squallidi e pericolosi.


Una comunista anarchica, a destra, con bambini siriani in una scuola abbandonata occupata da gruppi anarchici e che ora è un alloggio per i rifugiati di Atene.

A Exarchia, una delle occuopazioni  comprende un ex-liceo statale che era  stato abbandonato a causa di problemi strutturali. Recuperato  la scorsa primavera, con l’aiuto degli anarchici, è ora un alloggio per circa 250 rifugiati, per lo più siriani, che hanno costruito un pollaio sul tetto. Molti altri rifugiati si trovano in una “lista d’attesa” per altre costruzioni occupate.

Gli edifici occupati funzionano come comunità auto-organizzate indipendenti dallo Stato e dalle ONG, spiega Lauren Lapidge, 28 anni, attivista sociale britannica che è venuta in Grecia nel 2015 al culmine della crisi dei rifugiati e che partecipa attivamente alla gestione di diversi edifici occupati.

“Sono come organismi viventi: I bambini vanno a scuola, alcuni sono nati nell’edificio, ci sono stati anche dei matrimoni lì dentro”, dice.

Un’altra iniziativa a Exarchia coinvolge alcuni anarchici e residenti  che hanno collocato  un container nella piazza centrale del quartiere, definendolo come un chiosco politico, in cui distribuiscono cibo e medicine e si vende stampa anarchica.

Vassiliki Spathara fa parte di un gruppo di anarchici che hanno installato un container nella piazza principale del quartiere di Exarchia, usandolo come chiosco político.

Vassiliki Spathara, di 49 anni, pittrice e anarchica che vive a Exarchia, ha detto che l’iniziativa era necessaria perchè le autorità locali non intervengono “nemmeno per cambiare le lampadine dei lampioni” in piazza, luogo noto come un paradiso per i trafficanti di droga , anche se questa attività è diminuita di recente.
“Le autorità vogliono degradare la zona perché è l’unico posto di Atene dove si è organizzata un’identità anti-sistema”, dice Spathara.

Il sindaco Kaminis afferma che le autorità locali stanno cooperando con i residenti “per rinnovare l’area” e ha insistito sul fatto che i residenti di Exarchia hanno gli stessi diritti di tutti gli Ateniesi.

Tuttavia, in questa Grecia del crollo del panorama politico, gli anarchici sembrano porsi come un’alternativa politica al governo.

“Vogliamo che la gente lotti in tutti i modi possibili, per prendersi cura dei rifugiati, per bruciare le banche e il Parlamento”, dice Sagris, militante del Void Networ e del gruppo teatrale Embros, che raccoglie fondi per finanziare i luoghi occupati per ospitare i rifugiati.  “Gli anarchici impiegano tutte le tattiche, violente e non violente.”.


Un monumento per Alexandros Grigoropoulos a Exarchia. Aveva 15 anni quando venne ucciso dalla polizia nel 2008, a cui seguirono disordini ad Atene.

Tuttavia Sagris ammette che gli anarchici hanno un “obbligo morale” per garantire che non abbiano a ripetersi tragedie, come la morte di tre persone nel maggio 2010, quando una banca ad Atene venne bruciata durante una manifestazione contro l’austerità. Sebbene furono accusati diversi anarchici, nessuno è stato condannato in un processo che si è concluso con tre dirigenti della banca condannati per omicidio colposo derivante da negligenza di sicurezza. (Sono stati rilasciati su cauzione, in attesa di un appello).

Un altro gruppo anarchico, Rouvikonas, guarda oltre la violenza, anche se i suoi militanti contemplano l’attacco e la distruzione di uffici statali e aziendali.

La scorsa settimana, i militanti del gruppo, armati con grandi bastoni di legno decorati con bandiere anarchiche nere, ha effettuato una ronda notturna in un grande parco nel centro di Atene, dicendo che la polizia non interveniva per fermare il traffico di droga e la prostituzione di giovani migranti.

Il signor Toskas, che sovrintende alla polizia greca, ha detto che le autorità hanno inferto un duro colpo al traffico di droga a Exarchia. “Alcuni gruppi anarchici  dicono che sono stati loro a far sparire il traffico di droga nella zona, in realtà vogliono controllarlo”, dice Toskas.

I militanti di  Rouvikonas recentemente si sono rivolti ad un tribunale locale per fondare una “società culturale” -per organizzare eventi di raccolta fondi e dopo il gruppo ha presentato la sua “identità politica” in uno squatter di Exarchia. (Gli anarchici insistono che non stanno formando nessun partito politico).
“Gli anarchici, ovviamente, non possono formare un partito politico”, afferma Spiros Dapergolas, 45 anni , un graphic designer che fa parte di Rouvikonas. “Ma noi abbiamo i nostri  mezzi di accesso alla centralità politica”, dice. “Vogliamo crescere”.

L’obiettivo a lungo termine del gruppo è il “sindacalismo conflittuale”, dice Dapergolas. Ma ammette che non è facile organizzarsi per le persone. Nel frattempo, avverte, “Ciò che sta facendo Rouvikonas può farlo chiunque.”

(traduzione di Alternativa Libertaria/fdca – Ufficio Relazioni Internazionali)

[da http://kaosenlared.net/anarquistas-cubren-los-servicios-abandonados-por-el-fallido-gobierno-de-grecia/] a sua volta tradotto dall’originale articolo in https://www.nytimes.com/2017/05/22/world/europe/greece-athens-anarchy-austerity.html?smid=fb-nytimes&smtyp=cur&_r=1

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