GENOVA – CONTRO I LICENZIAMENTI COSTRUIRE PERCORSI DI UNITA’ E DI LOTTA
“Al posto degli uomini abbiamo sostituito i numeri e alla compassione nei confronti delle sofferenze umane abbiamo sostituito l’assillo dei riequilibri contabili.”
In questa maniera l’economista Federico Caffè fotografava la situazione del mondo del lavoro agli inizi degli anni 80. Situazione che, da allora, è solo peggiorata. Lo vediamo tutti i giorni in questa città, in cui il calvario di tanti lavoratori e lavoratrici passa attraverso un dedalo di precarietà (a salario ribassato ed improbabili turni di lavoro), spacciata sotto forma di “modernissimi” nuovi tipi di contratto. Si addensano nubi fosche anche su quelle categorie che parevano più tutelate, per le quali il machete liberista disbosca da tempo quei diritti ottenuti con decenni di lotte che negli ultimi 10 – 15 anni sono sotto duro attacco. La furia distruttrice, perpetrata attraverso decreti e leggi di tutti i governi (sia di centrodestra che di centrosinistra) che si sono sin qui succeduti , pare non si sia placata. Lo dimostra il fatto che si sta concedendo potere quasi illimitato di licenziamento, facendo assumere ai datori di lavoro quasi le sembianze di semidei con potere di vita e di morte sui lavoratori.
Solo a Genova, nelle ultime settimane, sono 40 alla Ericsson e 31 alla Gitiesse le procedure di licenziamento avviate. Si profila all’orizzonte una nuova Caporetto della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici che ha molte madri e molti padri ancora, purtroppo, presenti ed “attivi” nel panorama politico nostrano, che cercano di riaccreditarsi come leader e dirigenti di sempre nuovi ma sempre vecchi soggetti politici di sinistra, senza ovviamente alcun riferimento di classe. La difesa è a questo punto necessaria e non passa attraverso sigle sulle quali politicanti, più o meno di professione, mettono il cappello. Siamo noi, lavoratrici e lavoratori, insieme con le fasce più deboli ed emarginate della popolazione, non ultimi gli immigrati, che dobbiamo organizzarci su percorsi di classe, di unità e di lotta. Solo con l’unità tra tutti gli sfruttati si può pensare di risalire la china e costruire un argine all’arroganza padronale.
Alternativa Libertaria/FdCA Sez. N. Malara – Genova
Genova, 1 agosto 2017