Di fronte alla crescente occupazione militare –fisica e mediatica- della società civile ed al diffondersi di una aberrante convinzione di “stato di necessità” della presenza militare in ogni angolo del mondo a garanzia (sic!) della sicurezza occorre sedimentare e diffondere sempre di più una forte coscienza antimilitarista; di fronte all’allargamento ed alla globalizzazione delle alleanze militari si impone la crescita e l’attività politica di un movimento altrettanto globale nettamente antimilitarista ed antibellicista che sveli e denunci l’indissolubile legame tra militarismo e capitalismo (segue)
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