La morte di Abdesselem El Danaf lavoratore della logistica travolto da un tir che ha forzato il presidio, a Montale (PC), davanti ad un magazzino della ditta GLS è una tragedia umana ed un fatto inaudito dal punto di vista sindacale.
Siamo in presenza dell’omicidio di un lavoratore che lottava e esercitava il diritto di sciopero.
La realtà drammatica vissuta in molte situazioni dai facchini, in particolare nel polo logistico di Piacenza (il più esteso d’italia), dopo anni di lotte continua ad essere caratterizzata dalla mancanza di diritti e di ogni tutela, da contratti non rispettati, da condizioni e rapporti che sono ai limiti della schiavitù. Il tutto basato su continui ricatti occupazionali che attraversano tutti i lavoratori della filiera.
Eppure è una realtà dove in cima a tutto c’è come prioritaria la richiesta di dignità dei lavoratori. A fronte di enormi guadagni dei padroni, basati sullo sfruttamento intensivo di questa parte della classe, composta in stragrande maggioranza da lavoratori migranti, e da presenze di appalti a false cooperative non sottoposte ad alcun controllo. Le lotte importanti e generose di questi anni hanno in molti casi portato a forme di stabilizzazione nel settore, ad esempio in Emilia Romagna, dove la Regione ha varato un protocollo sugli appalti e la legalità al quale molte realtà (committenti) hanno aderito. Ma rimangono aree estese di padroni che agiscono al di fuori di qualsiasi norma calpestando diritti, tutele e dignità dei lavoratori.
La risposta a questo omicidio deve essere porsi l’obbiettivo di fare uscire dall’isolamento le lotte della logistica collegandole a più ampie iniziative di risposta al dominio dei padroni per riaffermare i diritti dei lavoratori.
La nostra solidarietà attiva ai famigliari e ai compagni di lotta.
Alternativa Libertaria/fdca