IN DIFESA DEI NOSTRI TERRITORI DALLE RAPACI MANI DEI CAPITALISTI E DALLA COMPLICITÀ DELLO STATO
In difesa dei nostri territori dalle mani rapaci dei capitalisti sovranisti e liberisti, che davanti alla possibilità di spartirsi la torta dei beni collettivi non hanno diversità di comportamenti e di scelte.
In difesa della terra da chi (leggi sopra) non si fa scrupoli nel sacrificare intere aree geografiche sull’altare del profitto e, con la scusa dello sviluppo, ne distrugge ecosistemi e ne mette a repentaglio i delicati equilibri geologici, già messi a dura prova da centinaia di anni di sistematica gestione dei territori in funzione del solo guadagno delle oligarchie industriali e finanziarie.
In questa attività di rapina, oltretutto, si dimostrano tutti molto capaci, dalle imprese a capitale privato, comprese le grandi cooperative, a quelle a capitale misto e/o controllate dallo Stato italiano fino all’imprenditoria mafiosa. Tutti insieme allegramente a spartirsi la torta. Poco importa se si distruggono ecosistemi unici nel loro genere, si inquinano, o si disseccano, falde acquifere importantissime, si distruggono colture centenarie, si fanno passare gasdotti in zone altamente sismiche e si pompa gas in sovrappressione negli stoccaggi, mettendo a repentaglio la vita di intere comunità.
A queste oligarchie ovviamente non frega niente dei pendolari costretti a utilizzare infrastrutture ormai decrepite e obsolete che avrebbero bisogno di profonde ristrutturazioni, come le migliaia di viadotti e ponti e come le decrepite reti ferroviarie locali disseminate sul territorio italiano. Non frega nulla se centinaia di migliaia di studenti sono costretti a sostare in edifici strutturalmente insicuri sia per quanto riguarda gli impianti che per la loro elevata vulnerabilità sismica.
È per questo che Alternativa Libertaria aderisce alla manifestazione del 23 Marzo, a Roma, contro le grandi opere inutili. Con l’auspicio che questa rinnovata consapevolezza delle comunità territoriali si trasformi in lotta sistematica contro la rapina dei beni collettivi da parte delle oligarchie capitalistiche ed in una diffusione sempre più ampia e sparsa di autogestione delle risorse collettive, sottraendole alla rapace avidità capitalista ed alla mala gestione dello Stato.