Contro il governo Draghi
Lo sciopero del 16 dicembre deve divenire l’inizio di una vertenza unitaria per le lavoratrici e i lavoratori, per pensionati e pensionate e per le nuove generazioni, che devono tornare a vincere.
Per dare concrete possibilità occupazionali alle espulse e agli espulsi dai processi produttivi a seguito del dumping salariale e dell’introduzione delle nuove tecnologie informatiche;
per prospettare alle nuove generazioni ed alle donne percorsi possibili di stabilità lavorativa ed economica, fuori dalla precarietà e dalla discriminazione di genere propria dell’attuale mercato del lavoro:
riprendere e generalizzare in tutti i comparti produttivi, in Italia e in Europa, la battaglia per maggiori salari, migliori pensioni e per una consistente riduzione d’orario a parità di retribuzione
La manovra fiscale annunciata, conferma l’indirizzo politico del governo Draghi e delle forze politiche che lo appoggiano.
La fascia che otterrà maggiori benefici sarà quella tra i 50 mila e 55 mila euro di reddito e non certo la stragrande maggioranza dei lavoratori e lavoratrici che si situano al di sotto dei 25mila euro lordi.
Per non parlare della vergognosa riproposizione delle legge Fornero sulle pensioni di fatto confermata e del nulla riguardo la concreta possibilità per le nuove generazioni di un lavoro non più precario e sottopagato.
Del resto l’attuale Presidente del Consiglio, Mario Draghi, è stato l’estensore della famosa lettera “segreta” spedita il 5 agosto del 2011 al governo italiano dove si indicavano tra gli altri: criteri più severi per ottenere pensioni di anzianità allungando l’età pensionabile anche delle donne; si indicava di ridurre significativamente il costo degli impiegati pubblici rafforzando le regole sul turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi. Per la crescita si indicava inoltre la piena liberalizzazione dei servizi pubblici prevedendone la privatizzazione su larga scala.
Buona parte di questo programma è stato oggi attuato e l’attuale inquilino di Palazzo Chigi si muove ancora su queste direttrici, con l’avvallo delle forze politiche che sostengono l’attuale governo.
Per battere l’offensiva padronale e governativa costruire una grande vertenza unitaria e generalizzata per salari maggiori, per migliori pensioni e per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di retribuzione per una maggiore occupazione.
Alternativa Libertaria/ FdCA