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Il bandito della guerra fredda. Mafia e fascisti nella strage di Portella della Ginestra, 1 maggio 1947

Maggio 02
18:09 2017

i giornali della strage‟Il bandito della Guerra Freddaˮ, ultimo lavoro di Pietro Orsatti, ripercorre la storia in occasione del 70° anniversario della strage di Portella della Ginestra, perpetrata il Primo Maggio 1947: strage fascista, strage mafiosa, strage di Stato.

Sarebbe infatti  ingenuo e riduttivo credere che il fascismo sia stato sconfitto definitivamente, militarmente e politicamente, seppellito e rimosso, quel 25 aprile del 1945.

Il rinnovare, ogni anno, manifestazioni e celebrazioni per quella data non ha mai avuto il mero significato della ritualità istituzionale o della memoria delle vittime e degli eccidi perpetrati dai nazifascisti, quanto soprattutto  quello della assunzione di costante vigilanza quotidiana e denuncia storica sul fascismo e sui post-fascisti che nelle istituzioni repubblicane si sarebbero inseriti come metastasi, compiendo un percorso eversivo che dall’indomani del 25 luglio 1943 li porterà a tramare contro la nascente Repubblica e contro il movimento dei lavoratori, per tutti i decenni post-bellici fino alle giornate di Genova 2001.

Offrendo ai lettori ed alle lettrici un repertorio di fonti relative a documenti desecretati dagli archivi dei servizi segreti statunitensi e britannici, Orsatti ci guida nell’inchiesta che inserisce Salvatore Giuliano, il bandito fascista e mafioso responsabile / capro espiatorio della strage di Portella della Ginestra, nella fitta rete di trame internazionali e nazionali, di interessi statunitensi ad usare criminali di guerra fascisti, per contrastare in Italia l’affermazione di un poderoso movimento di massa e di classe, popolare e sindacale, nonché la crescente influenza del Partito Comunista, visto come emissario dell’URSS.

Il ‟peccato originale della Repubblicaˮ, che sta alla base di tutte le nefandezze (repressione, eccidi, stragi, depistaggi) di Stato – usando la mafia o i suoi propri bracci armati – succedutesi in questi decenni, viene commesso – secondo Orsatti – proprio quel Primo Maggio del 1947 a Portella della Ginestra. Un’ipoteca sul futuro del Paese, che abbiamo pagato con centinaia di morti, perché i fascisti non sono mai stati espiantati dal tessuto statale repubblicano.

Il 25 aprile 1945, l’Italia si liberò dei nazisti tedeschi. Non dei nazifascisti italiani.

Presentato venerdì 5 maggio 2017 alle ore 17.30  presso la Biblioteca Bobbato / ISCOP di Pesaro il libro Il bandito della guerra fredda (Imprimatur 2017) di Pietro Orsatti.

Incontro  introdotto da Donato Romito (Alternativa Libertaria),  presente l’autore. Un’iniziativa di Alternativa libertaria in collaborazione con ISCOP, Biblioteca Bobbato, ANPI,  nell’ottava edizione della rassegna ‟Una mattina mi son svegliato…ˮ (info: Facebook ANPI Leda Antinori).

Pietro Orsatti ha collaborato per numerose testate giornalistiche italiane ed estere occupandosi di ambiente, società, mafie e esteri. Ha lavorato presso il gruppo parlamentare verde e in associazioni ambientaliste come Legambiente e Friends of the Earth. Ha realizzato progetti web e campagne per ActionAid, Anci, Un ponte per…, Ricerca e Cooperazione. Ha pubblicato, fra gli altri, per ‟Diarioˮ, ‟Il manifestoˮ, ‟Agenzia Direˮ, ‟L’Unitàˮ, Editoriale la Repubblica, ‟Cartaˮ, ‟La Nuova Ecologiaˮ, ‟Reporterˮ, ‟Arancia Bluˮ, ‟Modusˮ, ‟Liberazioneˮ, ‟Rassegna Sindacaleˮ, ‟Avvenimentiˮ, ‟Left/Avvenimentiˮ, ‟Liberazioneˮ, ‟Terraˮ, ‟AntimafiaDuemilaˮ, ‟Dazebao Newsˮ, ‟Roma Reportˮ, ‟Peace Reporterˮ, ‟I Siciliani giovaniˮ, ‟Agoravoxˮ. Ha collaborato con Rai, Telesur, RedeBras e RadioPop, Radio Città Futura, Arcoiris.tv. E’ stato fondatore del progetto editoriale de ‟Gli Italianiˮ. Ha realizzato numerosi documentari e ha scritto per il teatro e curato la regia di alcuni spettacoli. Ha pubblicato nel 2009, per la casa editrice Socialmente, il libro ‟A schiena drittaˮ; con Coppola editore ‟L’Italia cantata dal bassoˮ (2011) e ‟Segreto di Statoˮ (2012); con Errant Editions gli ebook ‟Roma – un reportageˮ e ‟Utopia Brasilˮ e altri due ebook ‟Il lampo verdeˮ e ‟L’Era Alemannaˮ in self publishing. Ha pubblicato nel febbraio 2014 con Floriana Bulfon il libro inchiesta ‟Grande Raccordo Criminaleˮ per Imprimatur e sempre per la stessa casa editrice ‟Roma bruciaˮ (2015), ‟In morte di Don Masinoˮ (2016). per contatti Pietro

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