COSI’ IL “25 APRILE” – COSI’ IL PRIMO MAGGIO
La resistenza al fascismo non deve risolversi in una celebrazione istituzionale completamente scissa dalle resistenze attuali.
IN QUESTO 25 APRILE vogliamo ricordare la resistenza dei popoli palestinese e curdo; quella contro le basi militari e il dilagare del militarismo nella società; contro la produzione ed il commercio delle armi; contro tutte le guerre dell’imperialismo.
Vogliamo ricordare la resistenza dei giovani che protestano e che vengono manganellati dalla polizia; quella delle donne in lotta per la difesa dei loro diritti in una società sempre più maschilista e patriarcale; quella dei lavoratori e lavoratrici che lottano contro i licenziamenti, per un salario dignitoso, per la sicurezza nei luoghi di lavoro e per una migliore qualità della vita.
Ma non vogliamo neppure scordare le resistenze direttamente legate a questa data, a chi ha lottato ed ha pagato anche con la vita per opporsi al nazifascismo oggi risorgente. Questo non per guardare sempre al passato o per vuota retorica, ma perché è importante conservare e tramandare la memoria. È importante conoscere da dove si viene, per sapere chi siamo e dove andiamo.
IN QUESTO PRIMO MAGGIO non vogliamo celebrare la vuota ricorrenza di una “festa del lavoro”qualunque, ma ricordare le sue origini autenticamente operaie e internazionaliste, nate dalla lotta per la riduzione dell’orario di lavoro che ha caratterizzato la storia del proletariato mondiale, per recuperare e riproporre quei contenuti di unità, di speranza e di emancipazione delle classi subalterne.
Contro ogni frontiera, perché la “nostra patria è il mondo intero”; per una natura e una umanità liberata dallo sfruttamento capitalistico in tutte le sue forme; contro il razzismo, la repressione; contro ogni oppressione politica e statale.
IN OGNI CIRCOSTANZA VIVA LA RESISTENZA AL CAPITALISMO
Alternativa Libertaria/FdCA
